È un libro sulla musica e su un suo figlio prediletto, ma è anche e soprattutto uno squarcio sull'essere umano e sulla sua fragilità di cui Ian si fa portatore. Un libro sulla paura e sulla malattia, su come il terrore di ammalarsi e la sua ossessione possano generare la malattia stessa. Un libro sulla premonizione. Su un intuito feroce e mortale proveniente da un insondato aldilà alla stregua della radiazione elettromagnetica che troviamo in copertina. Dove le stelle e un giovane poco più che adolescente sembrano condividere lo stesso destino.
Emettere ed estinguersi.
Non sapevo niente dei Joy Division, niente di Ian Curtis e nulla di Alessandro Angeli. Ho letto il libro in stato «immersivo», Angeli mi ha trasformato in un sottomarino e mi ha catapultato nel mare stellare e buio di Ian.
Grazie
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