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07 September 2021

CAGLIARI CAMPIONE di Enrico Romanetto & Riccardo Cecchetti su CORNER LIBRI DI CALCIO (Instagram)

 




Prima del Verona di Bagnoli, prima della Sampdoria di Boskov, ci fu un'altra di quelle favole calcistiche che ti entrano nel cuore e meritano di essere ricordate e raccontate in un libro. Una di quelle favole eterne da raccontare ai propri figli e nipoti è il Cagliari di Scopigno, campione d'Italia nella stagione 69/70.


In questo bellissimo libro celebrativo, scritto con passione e sentimento dal giornalista Enrico Romanetto, si ripercorre una delle imprese sportive più romantiche di sempre. Grazie anche alle bellissime illustrazioni di Riccardo Cecchetti (scorrete il dito per vedere un breve video) rivivremo le gesta di Gigi Riva, Nenè, Albertosi che a suon di goal fecero sognare tutta la Sardegna e stupirono l'Italia intera.


All'Interno troverete anche il film del campionato 1969/1970 con tutti i risultati della lunga cavalcata verso il sogno scudetto e le immagini più belle di quel Cagliari campione d'Italia che fu capace di andare oltre l'ostacolo segnando, di fatto, il riscatto di un'isola e di un popolo.
Un altro di quei libri che non può mancare in una libreria di un calciofilo.

⚽ VOTO: 9 (CONSIGLIATO)

24 June 2021

FARSI MALE CON LO YOGA . Recensione di YOGA di Emmanuel Carrère - Enrico Romanetto



L’errore più semplice da commettere davanti alle trecento paginette di Yoga è quello di berlo come un bicchiere di acqua ghiacciata. Sensazione di fresco nell’immediato: Emmanuel Carrère è tornato. Poi gola e stomaco cominciano a raffreddarsi più del dovuto, ci si sente gonfi e si rischiano i crampi. Carrère si sfoga nel pieno di una nuova crisi di mezz’età che lo scrittore parigino non risolve nell’artificio del romanzo, con la violenza trasformata in catarsi come fa con Serotonina il suo non dichiarato antagonista letterario, Michel Houellebecq, che viene citato con un timore quasi adolescenziale. No. Carrère concede al lettore solo la possibilità di ricostruire una trama tutta immersa nel reale. Il suo. La sua vita è il baricentro egotico di tutti gli avvenimenti attraverso cui l’autore si ritrae mentre passa da un ritiro nel silenzio della meditazione Vipassana, fino al ricovero in una clinica psichiatrica e all’elettroshock. Nel mezzo, le sue manie. Prima blandite da una sorta di nuova coscienza, che l’ormai sessantenne si impone, poi combattute a colpi di scariche, annotate come in una sorta di diario esperienziale. 


Ossessioni borghesi, un po’ puerili, come quella di non riconoscersi nel grande scrittore che avrebbe voluto essere, oppure, una sessualità ancora vivace. È qui Carrère dà il meglio in termini di voyeurismo, citando anche Torino e celebrando la Holden di Alessandro Baricco come la migliore scuola di scrittura creativa. La letteratura c’entra poco, perché la vicenda non riguardo altro che una copula, mancata, con una giovane allieva incrociata durante una vacanza in Grecia. Quasi un ritiro per convalescenti agiati e pieni di guai incorniciato dall’isola in cui approdano i migranti più disperati, le cui storie diventano un’altra volta controcanto della propria vita agra come non era avvenuto A Calais. L’ultimo rigo ripaga della pazienza. Emmanuel Carrère si rivela per quello che nessuno si sarebbe atteso all’inizio. Lo stesso di prima, salvo far infuriare sicuramente più d’uno dei suoi “fedelissimi” con una scena finale in cui, davvero, dovrebbe concentrarsi tutta la curiosità del lettore. Così da scoprire perché non abbiamo tra le mani il volumetto sullo Yoga che l’autore si era ripromesso di scrivere.

Enrico Romanetto

04 May 2020

CAGLIARI CAMPIONE - Enrico Romanetto & Riccardo Cecchetti

CAGLIARI CAMPIONE
Un'isola, uno scudetto, un popolo

di Enrico Romanetto

con le illustrazioni di
Riccardo Cecchetti




C'è una storia da celebrare in questo 2020:  è quella del riscatto di un popolo intero. La vittoria del primo scudetto del Cagliari. L'epopea dei suoi campioni a partire da quel Luigi Riva che da Leggiuno ha scelto la Sardegna. Per sempre. Un'epica a cui presero parte Nené e Albertosi, guidati da Manlio Scopigno, il filosofo. El Doctor Sax ha scelto di farlo con una pubblicazione celebrativa che tiene insieme la storia di quel 1969/1970 e di un calcio che non è solo un solco nella memoria. Il giornalista Enrico Romanetto ha unito le forze con Riccardo Cecchetti, che ha illustrato per immagini l'impresa che Cagliari e il suo Casteddu meritano di festeggiare nel suo cinquantesimo.


La storia dello scudetto del Cagliari è stata senza dubbio la più epica e allo stesso tempo sentimentale, che il calcio italiano abbia mai vissuto e ancora oggi rappresenta più di un simbolo per chi tifa per squadre, cosiddette, “minori”. L’archetipo sportivo di Davide che batte Golia. In questo libro celebrativo il giornalista Enrico Romanetto e l’illustratore Riccardo Cecchetti ripercorrono, attraverso il racconto e le immagini, una delle imprese sportive più romantiche di sempre: lo scudetto del Cagliari 1969-70. Rivivremo le gesta di Riva, Nenè, Albertosi e compagni, guidati dall’allenatore filosofo Scopigno, oltre all’entusiasmo che quella fantastica squadra fu capace di regalare a tutta la Sardegna, andando oltre l’incredibile vittoria calcistica. Segnando, di fatto, il  riscatto di un’isola e di un popolo.



«Non senti come suona forte? Forte come il rombo del tuono, mica lo chiamavamo così per niente. E credimi che l’ho sentito, l’ho sentito pronunciare così forte che sembrava far tremare la terra. Per quanto potesse sembrare solo un sogno, l’apparizione di Luigi Riva da Leggiuno - a cui Gianni Brera aveva cambiato il nome in quella sorta di unico fonema, quasi un’onomatopea di rivalsa - per Pibiri era assolutamente reale e si mescolava con la storia del suo ritorno in Sardegna e di una squadra. Su Casteddu».



30 March 2020

"Serotonina" de Michel Houellebecq - Enrico Romanetto (Español)



Sin sexo la sociedad muere 

La revolución del hombre común 

La suerte de esta novela radica en el hecho de que tiene más puntos de fuerza que debilidades, por eso hay que leerla en la edición de Anagrama, que como siempre ofrece lo mejor de la literatura contemporánea, con la misma (aburrida) grafica de siempre. "Serotonina" es una síntesis perfecta para cualquiera que quiera conocer a Michel Houellebecq y averiguar su narrativa, cuatro años después del clamor de "Sumisión". Un resumen de sus temas favoritos, cuyo único defecto es invertir Florent- Claude Labrouste – personaje fetiche fácilmente reconocible en el anterior "El mapa y el territorio" o " Ampliación del campo de batalla " y etiquetado bajo la categoría de decadente - de la tarea de representar al autor en una especie de confesión literaria y personal con el regusto de testamento. Porque en la pequeña píldora blanca Captorix, que representa al antagonista desde las primeras páginas, está el uso principal de la farmacia como el objetivo último de la evolución humana, acompañándola hacia la catástrofe. Una catástrofe no declarada y de la cual Houellebecq esboza rastros siniestros en los primeros capítulos, convincentes y llenos de todos esos matices extremos, propios del autor. Tanto sexo explícito y pornografía barata, que poco tiene a que ver con la banalidad de la vida de un funcionario de 46 años del Ministerio de Agricultura, en la Francia de Emmanuel Macron. 

Una sinopsis poco generosa nos obligaría a resumir lo siguiente: un burgués se enferma de depresión y, gracias a una buena disponibilidad financiera que lo convierte en un privilegiado, deja su trabajo y un compañero oriental perturbado, cierra las cuentas bancarias y se encarcela voluntariamente en una habitación de un hotel en el corazón de París. Una moderna torre de marfil sobre la nada, desde la cual Labrouste comienza a reflexionar sobre la vida pasada, consumiendo lo que queda de la misma, hasta una autodestrucción compasiva. Pero sería poco generoso, precisamente, porque Houellebecq elige esta perspectiva para presentar, una vez más, la sección transversal de un fin del mundo, propio, donde alberga todo tipo de miseria y fealdad. Sexo con animales e infidelidades de sentimientos, pedofilia y persecución, contextuales a la revuelta de una clase media que, incluso antes de ponerse el chaleco amarillo y quemar París, ya desde las páginas hace a tiros con la policía, agitando el espectro de la revolución del hombre común. Sin embargo, en "Serotonina" hay demasiado Houellebecq. Tanto como para el lector ávido y morboso, que para el filósofo que quiera encontrar reflexión y asco al mismo tiempo, acompañando el final del deseo de un empleado no banal, alrededor de la mediana edad, hacia un gesto mucho más humano y definitivo que la resignación. 

Enrico Romanetto

11 November 2016