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26 May 2020

SANGUE E LATTE di Eugenio di Donato - di Jane T.

 


“Parlare, mettere in discussione il mio stile di vita e accettare che da solo non sarei riuscito a trovare il modo per stare bene sono le cose più intelligenti che abbia mai fatto.”

È difficile spezzare quella catena che ti fa abbracciare ogni giorno le tue abitudini, confortanti e necessarie. Quelle cose che ripeti ogni giorno, perché ne hai il controllo, conosci l’inizio e conosci la fine della tua giornata. Cambiarle richiede uno sforzo disumano che tutti siamo in grado di tirare fuori, ma per sapere che c’è, il più delle volte, dobbiamo essere messi alla prova. Uscire dal guscio sembra impossibile, mettersi in gioco fa paura, ma la prova sta proprio in questo passaggio.

Una delle cose che più amo nella lettura, è trovare quei momenti che parlano anche di me, e così è stato con “Sangue e Latte” di Eugenio Di Donato, che mi ha regalato il suo, di passaggio, quello tra il vecchio e il nuovo.
Parlare non è facile, ma farlo rende in qualche modo la vita più semplice.

Grazie Eugenio per questo piccolo gioiello.
Jane T.

07 May 2020

Sangue e latte di Eugenio di Donato - Recensioni dei lettori su Amazon



GRANDE STORIA, SCRITTURA AVVINCENTE
Tradizioni e aspettative, nonni e genitori. Case antiche, campi, icone di un mondo immobile in un tempo che non può che correre. Un figlio che non sa scegliere, perché non ha idea di quello che potrebbe davvero essere. Tanto meno di quello che davvero vuole. Sangue e latte parla di questa ricerca, dolorosa ma necessaria, racconta un uomo e quindi una famiglia, un singolo e quindi tutti noi lettori, con parole scelte una ad una perché stiano giuste vicine, come le pietre di quelle case secolari da cui tutto ha origine.

Mario Pellizzari


UN VIAGGIO NEL TEMPO E NELLO SPAZIO
Sangue e latte di Eugenio Di Donato è un romanzo di formazione, non nel significato classico del termine, perché il protagonista di questa storia, Ludovico, non è un adolescente alle prese con i primi passi nel mondo adulto, ma un adulto che si muove a ritroso, verso l'infanzia e gli avvenimenti più importanti del suo passato recente, alla ricerca dei nodi della sua vita ancora da sciogliere. 

Angelica E. Moranelli



DA LEGGERE TUTTO D'UN FIATO
Eugenio Di Donato con “Sangue e latte” ci imprigiona nei suoi pensieri che sono anche i nostri, nelle sue storie in cui anche noi, in qualche modo, abbiamo camminato. Costruisce una ragnatela di parole ed emozioni contrastanti da cui non riusciamo a liberarci, un labirinto di cui non troviamo l’uscita non perché non possiamo, ma perché non vogliamo. Ci fa risentire inadeguati come quando eravamo adolescenti e forti come possiamo essere, in qualsiasi momento, da adulti. Una scrittura avvolgente, coinvolgente, delicata e allo stesso tempo sradicante, come un albero estrapolato con tutte le sue radici, come la vita quando fa al posto nostro una scelta. Definitiva e irreversibile.
La Marianne Vague


COMPRATO PER CASO, È STATO UNA PIACEVOLE SORPRESA!
L'ho letto tutto d'un fiato. Mi ha appassionato a tal punto da leggerlo in un giorno. Mi ha colpito l'immagine dell'uomo che ammette i suoi limiti, le sue paure, il suo dolore e trova il coraggio di chiedere aiuto e capire cosa non va. Ci sono molti spunti di riflessione nelle ultime pagine. Domande che almeno una volta ci siamo posti nella vita, ma sappiamo trovare tutti una risposta?
Archiviato in libreria tra i miei preferiti. Assolutamente da comprare.
Alex Senatore


EVVIVA, DIVENTARE ADULTI
Una scrittura che incastra tasselli di storie e vicende con fluidità e fa sentire con i cinque sensi e ancora più in profondità. La trovo un’opera coraggiosa che racconta un uomo capace di crescere di guardarsi dentro e che impara a comunicarlo... finalmente. Un libro che è andato a pescare anche dentro di me e mi ha commosso.
Shara Tidona

VERO E INTRIGANTE
Poche pagine per viaggiare lontani o molto vicino attraverso un’esperienza raccontata con un linguaggio fluente, chiaro,accattivante. In due ore leggi, continui a voltare pagina, divori quella storia, non è la tua , forse non è quella di nessuno o di tanti, ma poco conta perché senti che è vera la sua essenza, come la vita, irresistibilmente intrigante. Vi sorprenderà.
Andrea


FANTASTICO
Letteralmente un intenso travaglio che vi terrà incollati fino a che non lo avrete finito di leggere. 
Una piacevole sopresa che racconta una realtà dura e cruda che però lascia sperare.
Stefano


CRUDO E INTENSO
Il racconto é a tratti descritto crudamente e caratterizzato da una intensità che non si perde mai. E' un viaggio introspettivo in cui tutti possono riconoscersi, anche solo per alcuni aspetti o esperienze, ma svela un ritratto profondamente onesto delle emozioni, che non può lasciare indifferenti. Da leggere e conservare dentro di sé!
Ale






01 May 2020

SANGUE E LATTE - Eugenio Di Donato

COPERTINA: RICCARDO CECCHETTI



Sangue e Latte, in due parole l’esistenza. Ludovico Travagli, ragazzo introverso, cresciuto in campagna, per varie vicissitudini familiari si ritrova trapiantato in una grande città. La vita di Ludovico è segnata da alcuni eventi drammatici, e proprio il racconto di uno di questi darà inizio a una narrazione a spirale, che attraverserà momenti cruciali della sua esistenza, racconterà del desiderio di emergere per sottrarsi a un territorio, a un modo di fare, e perfino al proprio nome. Sangue e Latte affronta il grande tema della mancanza di comunicazione non solo tra generazioni diverse, ma anche fra i singoli individui, capovolgendo il ruolo tradizionale della famiglia nell’archetipo del luogo del disincontro.


Eugenio Di Donato (1976) cresce a Castelli, un paesino dell’Appennino abruzzese. Dopo la maturità si trasferisce a Milano. Si laurea in ingegneria, consegue il Phd e per anni si occupa di fisica della materia e architettura delle molecole. Nel 2016 decide di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.

«Per ora scrivo, mi concentro sulle parole. Sul senso che svelano. Sul racconto di un padre, un contadino che dissoda la terra, figlio di padri che avevano dissodato la terra, che alza lo sguardo e vede nel figlio, troppo alto e con i piedi e le mani troppo grandi, un fisico non adatto al lavoro nei campi. E per la prima volta nella catena dei padri e dei figli rinuncia a tramandare se stesso e gli dona un’altra possibilità. Mia madre mi ha spinto fuori di casa, ha agito come quel padre, anzi ha fatto di più, ha usato la sua forza per non farmi rientrare. Ha rotto la tradizione».