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25 July 2020

26 May 2019

11 December 2018

04 December 2018

GUERRA - Daniele Mattei

Guerra: come uno squarcio.

Guerra è un libro di poesie e un racconto che s’intrecciano tra loro. Le liriche si specchiano richiamandosi a vicenda, spesso tendenti alla prosaicità raccontano più storie dentro la stessa storia.

Guerra è un libro diviso in dieci sezioni, di cui diverse raccontano una storia e altre sono spari solitari. Le immagini, le parole consuete, le scene, l’immaginario dell’autore si spostano e confondono volutamente da una pagina all’altra.

Guerra è disamina di diversi conflitti, di diverse fratture: dal dolore esistenziale al dilemma del sentimento, dall’ironia lucida che spesso appare a smitizzare fino a un esame impietoso del nostro tempo.

Guerra è un libro da leggere dall’inizio alla fine, farsi prendere per mano nei conflitti, nei dubbi, dalle domande. Seguire l’autore tra gli spari e le macerie, svestirsi con lui da quella divisa e prendere finalmente quel treno.

Guerra: Il ritorno da un viaggio doloroso verso una bramata pace.


Daniele Mattei è nato nel 1975, ha pubblicato in antologie curate da Antonio Veneziani. Guerra è il suo primo libro.





03 August 2018

Opera Iniqua recensione - "Il coraggio dell'inattuale" di Daniele Mattei



Il libro di Federico Febbo è inattuale ma proprio per questo attuale. E rivoltoso. È rivoltoso il linguaggio, lo stile, il détournement elegante, l’allegoria sottile.

È rivoltoso il suo essere un massimalista e narrare una storia fregandosene delle storie, storielle, novelle e novellini inutili e minimaliste. Federico non vuole, anzi esige che sia il lettore a venire verso l’opera e non il contrario. Non svende nè tantomeno vende, semmai cerca una chiave per l’innominabile attuale come ben l’ha chiamato Calasso, che diciamo oltre che innominabile è sempre più ignobile. E a questo gioco al ribasso gioca il quasi intero mondo letterario.

Opera Iniqua è maestra di allegorie, Federico Febbo è l’antitesi e l’antidoto dell’attuale meccanismo di produzione letteraria: piccole storie per piccoli sommovimenti, più intestinali che intellettuali. Federico vola alto, indica una strada, smarrendola, smarrendosi e smarrendoci, ma sa bene quale è la sua strada, ch’è quella di una ossessiva ricerca del vero cercato tramite il suo percorso. D’altronde a ogni artista è dato il compito morale di smarrirsi e smarrirci come vuole.
Ricercare. Ricostruire.

Oggi ciò tanto più appare antimoderno quanto in realtà è rivoluzionario. Cosa intendo per vero? E perché ricostruire oggi, nel compiaciuto nichilismo e annichilente panorama è rivoluzionario?

Febbo lo sa, anche se lo svela non facilmente, ma non ha alcuna intenzione di prenderci in giro e sopratutto di prendersi in giro. È vero, disprezza il mondo, ma se ci fosse anche solo una piccola pietra da levigare in mezzo al marcio per far rilùcere uno straccio di verità e bellezza - dentro questo orrore più ridicolo che tremendo - sono sicuro, lo troveremmo là ad adempiere al suo compito.
Daniele Mattei