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Ivan Fassio è nato ad Asti il 24 dicembre 1979 ed è morto a Torino il 28 luglio 2020. Laureato in Lettere all'Università di Torino, ha dedicato la sua vita alla poesia, alla letteratura, all'arte contemporanea e performativa, all'editoria. È stato ideatore e animatore di Spazio Parentesi a Torino, libero luogo di esposizione, condivisione e presentazione di progetti artistici e letterari contemporanei. La sua attività si è svolta principalmente a Torino e in Piemonte, ma anche a Genova, Bologna e Milano.
Dalla prefazione di Laura Callari:
«Nontìscordàrdimé non è solo un fiore, non è solo una richiesta; è soprattutto il ricordo di un ciclo e del suo passaggio. Dell'alternarsi tra la vita e la morte e più che altro sull'esserci e il non esserci, l'essere visti o il non essere visti. Gli eventi che si ripetono. É un suono che batte un ritmo. Il ritmo ti culla e ti accompagna, è il motore della poesia che dà senso alle cose, come nella musica.
La poesia e le parole, sono un luogo in cui tornare.
Questo fiore ha un comportamento vegetativo abitudinario. Ritorna ciclicamente negli stessi luoghi. Si manifesta con gruppi di piccoli fiorellini e ha un'identità che trova rappresentazione nella molteplicità. Si trova ai bordi delle strade, nelle zone di confine. È l'insieme delle cose che crea un’unità. Chi ha scelto questo titolo, sapeva bene che non c'è parola più adatta per descrivere questo libro, quello che è stato e quello che sarà.
Ivan, non è proprio possibile scordarsi di uno come te».
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