19 October 2024

LE DIABOLICHE - Barbey d'Aurevilly



 


TRADUZIONE:
LORELLA MARTINELLI


Le Diaboliche rivelano, sin dal titolo, i motivi di fondo della narrativa aurevilliana: passioni tumultuose e violente, possessioni demoniache, colpe inespiate, vendette implacabili, e atteggiamenti che ricalcano il gusto morboso e perverso dello scrittore normanno. L’inferno raccontato ne Le Diaboliche è visto attraverso la mediazione di un testimone-narratore, riplasmato secondo i dettami della conversazione in modo da tenere alta l’attenzione del pubblico. La realtà degli eventi evocati cede il passo a quella della narrazione e dell’orrore; lo stupore e lo scandalo si stemperano nell’ammirazione di colui che nel breve tempo della conversazione li ha saputi
magistralmente creare.

Jules-Amédée Barbey d’Aurevilly (1808-1889) iniziò l'attività di romanziere con L'amour impossible (1841), ma la sua originalità si rivelò con Une vieille maîtresse (1851) in cui si rintracciano le tipiche costanti del suo mondo narrativo: l'immaginazione accesa, il realismo dell'ambientazione e il gusto di una scrittura raffinata e ricca di immagini singolari che saranno esplorate nelle Diaboliques (1874), romanzo che per la sua rappresentazione tragica e violenta suscitò un tale orrore morale da essere sequestrato.






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