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04 May 2021

NONTÌSCORDÀRDIMÉ - Ivan Fassio



Nontìscordàrdimé è un libro di poesie, che ha iniziato a prendere forma nel 2019 ma purtroppo non è stato concluso dall'autore a causa di una malattia. Le poesie contenute in questo lavoro sono state scritte da Fassio tra il 2014 e il 2020, periodo che mostra una grande evoluzione tecnica e stilistica rispetto alla sua prima raccolta, già notevole, risalente al 2012. Delle indicazioni dettagliate lasciate per iscritto e altre mille eventi non riassumibili in poche righe, hanno permesso alla sua compagna Laura Callari di concludere il lavoro postumo, su richiesta dello stesso Ivan, restando il più possibile fedele alla matrice originaria del progetto. La copertina del libro è stata affidata alla maestrìa di Riccardo Cecchetti e fortemente voluta da Ivan Fassio che gliela chiese inviandogli una foto scattata lungo il Po, sapendo che sarebbe stato guidato dalla grande amicizia che li univa.

Ivan Fassio è nato ad Asti il 24 dicembre 1979 ed è morto a Torino il 28 luglio 2020. Laureato in Lettere all'Università di Torino, ha dedicato la sua vita alla poesia, alla letteratura, all'arte contemporanea e performativa, all'editoria. È stato ideatore e animatore di Spazio Parentesi a Torino, libero luogo di esposizione, condivisione e presentazione di progetti artistici e letterari contemporanei. La sua attività si è svolta principalmente a Torino e in Piemonte, ma anche a Genova, Bologna e Milano.


Dalla prefazione di Laura Callari:

«Nontìscordàrdimé non è solo un fiore, non è solo una richiesta; è soprattutto il ricordo di un ciclo e del suo passaggio. Dell'alternarsi tra la vita e la morte e più che altro sull'esserci e il non esserci, l'essere visti o il non essere visti. Gli eventi che si ripetono. É un suono che batte un ritmo. Il ritmo ti culla e ti accompagna, è il motore della poesia che dà senso alle cose, come nella musica.
La poesia e le parole, sono un luogo in cui tornare.
Questo fiore ha un comportamento vegetativo abitudinario. Ritorna ciclicamente negli stessi luoghi. Si manifesta con gruppi di piccoli fiorellini e ha un'identità che trova rappresentazione nella molteplicità. Si trova ai bordi delle strade, nelle zone di confine. È l'insieme delle cose che crea un’unità. Chi ha scelto questo titolo, sapeva bene che non c'è parola più adatta per descrivere questo libro, quello che è stato e quello che sarà.
Ivan, non è proprio possibile scordarsi di uno come te».



08 May 2019

LA SESTA VOCALE - di e(s)senza Riccardo Cecchetti

Può succededere, in un bar di un piccolo paese dell’entroterra marchigiano, intorno alle sette di sera, ora dell'aperitivo, che quattro incorruttibili cialtroni decidano di affittare un dirigibile per andare alla ricerca del Padre Eterno. Certamente può succedere, farfugliando transustansazioni e cosce, quasi transumanze. La Sesta Vocale, fondamentalmente è questo: una narrazione quasi autobiografica della poesia che ristagna in provincia, di quel sottile privilegio che si ha nel frequentare, per necessità, qualsiasi categoria di essere umano, superando i compartimenti stagni dell’altrove. Più o meno è tutta qui la quaestio, un gruppo di sciamannati, quasi armata Brancaleone, scalcinati eroi che decidono di intraprendere un’improbabile avventura. Esite la sesta vocale? Qualcuno ne è convinto, ma non vogliamo anticipare più di troppo. 

Riccardo Cecchetti, marchigiano di nascita, torinese di adozione, torinista per vocazione, nasce e vive per anni, in questo piccolo paese, Sarnano, in provincia di Macerata, divagando di amori ed insolite pulsioni estetiche. Inizia con Frigidaire, Blue (ebbene sì è stato anche impenitente pornografo) Il Manifesto, il Becco Giallo per intraprendere questo insolito viaggio con El Doctor Sax.