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24 October 2021

IL PRIMO DIO di Emanuel Carnevali su LEGGI.SCRIVI.DOMANDA - di Eugenio Di Donato (Instagram)

 






Un libro assolutamente da leggere.

New York è piena di cimici. L'America è spietata con i miserabili. Nella città più giovane del mondo Emanuel cerca lavoro, e quando non cerca lavoro, cerca da mangiare. Ha sempre fame fame fame. Raccoglie da terra tozzi di pane e cicche di sigarette e non è la cosa più abietta a cui si sia abbassato.

Emanuel non è un servo, e per dimostrarlo a se stesso e al mondo scrive. Scrive poesie. Sente in cuor suo di essere un grande poeta. Ma proprio quando finalmente la sua opera è riconosciuta da quei «grandi» presso i quali ha cercato consenso per l'intera vita, si ammala pesantemente come se ubbidisse alle sue stesse parole: «non ho mai voluto essere ricco né tantomeno sfuggire alla povertà, e questo ha generato una gran confusione»

Leggete "il primo Dio" e leggete "Transmission (El Doctor Sax 2021)" entrambi, Carnevali e Ian Curtis, sono incapaci di sfuggire al contenitore che li contiene. Entrambi emettono, e ferocemente si estinguono incapaci di riconoscersi nello stare bene e nel successo.







13 May 2020

BEGGARS OF LIFE - Jim Tully


BEGGARS OF LIFE
A Hobo autobiography  
Jim Tully

This novelistic memoir impressed readers and reviewers with its remarkable vitality and honesty. Jim Tully left his hometown of St. Marys, Ohio, in 1901, spending most of his teenage years in the company of hoboes. Drifting across the country as a road kid, he spent those years scrambling into boxcars, sleeping in hobo jungles, avoiding railroad cops, begging meals from back doors, and haunting public libraries. Tully crafted these memories into a weird and astonishing chronicle of the American underclass, in this autobiographical novel published in 1924. Tully saw it all, from a church baptism in the Mississippi River to election day in Chicago. Tully's devotion to Mark Twain and Jack London taught him the importance of giving the reader a sense of place, and this he does brilliantly, again and again. Many saw the dark side of the American dream, but none wrote about it like Jim Tully. 

Jim Tully (June 3, 1886 – June 22, 1947) was a vagabond, pugilist, and American writer. Known as Cincinnati Red during his years as a road-kid, he counted prizefighter and publicist of Charlie Chaplin among his many jobs. He also memorably crossed paths with Jack London, F. Scott Fitzgerald, George Bernard Shaw, James Joyce, and Langston Hughes. He is considered one of the inventors of the hard-boiled style of American writing. 

«Tramping in wild and windy places, without money, food, or shelter, was better for me than supinely bowing to any conventional decree of fate. The road gave me one jewel beyond price, the leisure to read and dream. If it made me old and wearily wise at twenty, it gave me for companions the great minds of all the ages, who talked to me with royal words». 

Jim Tully





03 November 2016

IL PRIMO DIO - Emanuel Carnevali

Emanuel Carnevali (Firenze, 4 dicembre 1897 - Bologna, 11gennaio 1942) rappresenta uno dei casi più singolari di letteratura dell'emigrazione. In questo intensissimo romanzo autobiografico Carnevali ci racconta il dramma di un'esistenza che non trova pace fin dall'infanzia, che lo spinge ad emigrare in America, dove il suo desiderio di affermazione si scontra contro una società che lo emargina e lo relega a umili lavori. Impara l'inglese da autodidatta e comincia a scrivere, soprattutto poesia, ma proprio quando il successo e i riconoscimenti di grandi scrittori come Sherwood Anderson e William Carlos Williams sembrano sfiorarlo, viene colpito da una forma acuta di encefalite che lo costringe a tornare in Italia e concludere i suoi giorni in un manicomio. 



"Questa era la New York a lungo sognata, questa terribile rete di scale di sicurezza. Questa non era la New York che avevamo tanto sognato, la città così cara alla fantasia, così accarezzata fra tutte le speranze che un uomo può concepire: questo sogno di chi non sogna, il rifugio di chi non ha casa, questa città impossibile. Il miserabile panorama che avevamo davanti agli occhi era quello di una delle più grandi città del mondo."