Se da un lato i vantaggi derivanti dall'uso delle tecnologie sono universalmente riconosciuti, dall'altro lato esistono aspetti oscuri che destano preoccupazione, diffidenza o addirittura paura.
Se è vero che i social media, ad esempio, permettono di avvicinare persone tra loro fisicamente lontane, è altrettanto vero che spesso creano distanze enormi anche tra soggetti vicini.
Inoltre, se è comprensibile sentirsi liberi nella rete di muoversi e agire senza restrizioni o limiti, bisogna anche considerare che questa anarchia è solo apparente, dal momento che esistono regole e polices che si accettano continuamente, senza prenderne davvero coscienza (dal momento che quasi mai vengono lette).
Tale libertà, poi, non può assolutamente giustificare la "shitstorm" (letteralmente, "tempesta di merda") che attanaglia il web e a cui si fa ricorso per screditare persone, ideologie, categorie senza possibilità di redenzione. La parola "troll" è usata proprio per identificare colui che provoca in rete, destabilizzando equilibri, alzando i toni, scaturendo reazioni forti.
L'ambizione di ottenere l'approvazione degli altri users, tramite like, è tacita ma diffusa e influenza le dinamiche di tutti tanto da alimentare le fake news che, per superficialità dei lettori pigri, prendono piede facilmente.
Oltre alla libertà, anche la gratuità dei servizi della rete è solo un'illusione, se si pensa alla proliferazione di marketing, a cui gli users sono sottoposti continuamente!
Infine, per gli effetti sociali e fisici che provoca la dipendenza da internet, essa viene trattata al pari delle dipendenze da sostanze stupefacenti, alcol e tabacco. Insomma, un pericolo non indifferente.
Salvatore Capolupo, nel suo "Tecnofobia", mette ben in evidenza le ragioni di chi teme internet e che tenta di vincerlo, invano, evitandolo. Per aprire un po' gli occhi, bisogna leggerlo! Un'altra perla edita da El Doctor Sax!