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13 June 2022

FABULAS DE LIBERTAD de Antonio Gramsci en LOS CONJURADOS (Instagram)

 


Traducciones y adaptaciones de cuentos de los hermanos Grimm, seguido por una selección de Apólogos y pequeños cuentos de Turín y de Pequeños cuentos de Ghilarza y de la cárcel.
Dos niños y algunos animales son los protagonistas de estas fábulas que Antonio Gramsci le escribió a sus hijos, Delio y Giuliano, y a su esposa, Giulia Schucht, desde la cárcel, y que fueron escritas en forma de cartas para mantener la relación con su familia.

«Antonio Gramsci fue un filósofo, político, teórico marxista y periodista italiano. Nace en el seno de una familia pobre de Cerdeña Estudia Letras en Turín, donde entra en contacto con las ideas marxistas. Se afilia al Partido Socialista Italiano y trabaja en varios periódicos de índole política. Descontento con la deriva del partido, decide fundar junto con algunos comunistas el Partido Comunista Italiano, al que llega a representar como diputado. Con la subida al poder de Mussolini. Gramsci debe refugiarse en la clandestinidad. Es atrapado y encerrado en la cárcel, donde pasa el resto de su vida. Allí se dedica al estudio y a la redacción de su gran obra Los cuadernos de la cárcel. Las "Fábulas de Libertad" representan la faceta más literaria del autor. Se trata de una recolección de historias de carácter popular reinterpretadas por el Gramsci y adaptadas al contexto socio-político de su época, algunas tomadas de la tradición folclórica y otras inventadas por el propio autor. La complejidad de las ideas contenidas en la obra y la sencillez con que son tratadas, puesto que teóricamente la obra está destinada a la iniciación del niño en el mundo de los adultos, es lo que le confiere a "Fábulas de Libertad" un gran valor literario.» (CONTRATAPA)




07 March 2022

IL MAESTRO E MARGHERITA - Riccardo Cecchetti & Simona Caprioli

 I sogni non sono soltanto un mondo di fantasia nel quale l’artista trova rifugio, sono anche parte della natura e dell’arte. Per dirlo in altro modo, l’arte è il luogo in cui i sogni e l’immaginazione s’incrociano e, assai prima che i romantici riscoprissero l’incubo o Freud l’inconscio, compito dell’arte era infondere nella realtà della veglia la forza e la vividezza e dramma dei sogni. Il pensiero visivo è più vicino ai processi inconsci di quanto lo sia il pensiero in parole, e indubbiamente più antica di quest’ultimo, sia ontogeneticamente che filogeneticamente. In altre parole, il cervello che sogna pensa, ma esprime i suoi pensieri in una forma arcaica, che ha preceduto il linguaggio astratto, così come i geroglifici hanno preceduto l’alfabeto fonetico.

Riccardo Cecchetti, disegnatore, Simona Caprioli, fotografa, si propongono di abitare il Romanzo metaletterario di Bulgàkov aggiungendo alla notte e al giorno, la notte nella notte con il loro magico incontro creativo. Le tavole proposte in questo volume sono il risultato di una tensione dinamica, di un’armonia tra forme e colori, che vengono considerati come vere e proprie forze in opposizione. 


RICCARDO CECCHETTI “Marchigiano di nascita in quel di Sarnano, Riccardo conosce nei primi anni ’90 il pittore Magdalo Mussio, che dalla sua Toscana si è trasferito nelle campagne delle Marche, e insegna all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Dice Cecchetti «L’incontro con Magdalo mi ha fatto drasticamente cambiare idea su qualsiasi approccio alle arti figurative». Il rapporto con Mussio, personaggio che alla pittura univa la passione per il teatro, il cinema, l’editoria; propugnatore di una forma di espressione artistica che deve coinvolgere l’immagine e la parola, segnerà in profondità il percorso espressivo del suo allievo. La gavetta di Riccardo è fatta di vari ed eventuali mestieri per garantirsi il pane quotidiano: animatore, barista, corrispondente locale de Il  Messaggero, redattore per alcune riviste locali disegnatore di Prezzemolo per gli sfondi, amministratore di condomini, direttore di hotel. Poi iniziano le collaborazioni con Selen, Frigidaire, Caffè Illustrato, Il Manifesto. Sulla soglia dei quarant’anni, decide di trasferirsi a Torino, lì trascinato dalla forza della sua fede calcistica granata. L’incontro con Marco Peroni, altro personaggio poliedrico che sa giocare su più livelli con i testi, lo porta alla prima pubblicazione per l’editore Becco Giallo:una graphic novel che ha come protagonista il calciatore beat e ribelle Gigi Meroni, fuoriclasse del Torino degli anni ’60. Ad essa segue, in occasione del mezzo secolo dalla scomparsa, una seconda graphic novel dedicata ad Adriano Olivetti: Adriano Olivetti, un secolo troppo presto e I 41 colpi, omaggio alla poetica di Bruce Springsteen. Vive a San Salvario, insieme a Porta Palazzo il quartiere più multietnico di Torino”.


SIMONA CAPRIOLIPugliese di origine, si trasferisce a Torino per studiare Economia Aziendale. Si avvicina alla fotografia quasi per caso. Ha all’attivo cinque mostre fotografiche e due pubblicazioni sul giornale ReWriters: Tramonto a Sud, un racconto fotografico sulla condizioni degli ulivi nel Salento e Da Nord a Sud, racconti di terra e nebbia, un viaggio in Italia. Frequenta la scuola di fotografia CSF Adams con sede a Roma. È coautrice, insieme a Riccardo Cecchetti, de Il Maestro e Margherita, un racconto ad immagini del romanzo russo di Bulgakov, dove la fotografia incontra il disegno, edito dalla casa editrice El Doctor Sax (2022), con la prefazione di Gabriele Agostini.




07 September 2021

CAGLIARI CAMPIONE di Enrico Romanetto & Riccardo Cecchetti su CORNER LIBRI DI CALCIO (Instagram)

 




Prima del Verona di Bagnoli, prima della Sampdoria di Boskov, ci fu un'altra di quelle favole calcistiche che ti entrano nel cuore e meritano di essere ricordate e raccontate in un libro. Una di quelle favole eterne da raccontare ai propri figli e nipoti è il Cagliari di Scopigno, campione d'Italia nella stagione 69/70.


In questo bellissimo libro celebrativo, scritto con passione e sentimento dal giornalista Enrico Romanetto, si ripercorre una delle imprese sportive più romantiche di sempre. Grazie anche alle bellissime illustrazioni di Riccardo Cecchetti (scorrete il dito per vedere un breve video) rivivremo le gesta di Gigi Riva, Nenè, Albertosi che a suon di goal fecero sognare tutta la Sardegna e stupirono l'Italia intera.


All'Interno troverete anche il film del campionato 1969/1970 con tutti i risultati della lunga cavalcata verso il sogno scudetto e le immagini più belle di quel Cagliari campione d'Italia che fu capace di andare oltre l'ostacolo segnando, di fatto, il riscatto di un'isola e di un popolo.
Un altro di quei libri che non può mancare in una libreria di un calciofilo.

⚽ VOTO: 9 (CONSIGLIATO)

01 August 2020

SANGRE Y LECHE - Eugenio Di Donato

TRADUCCIÓN:
JUANJO MONSELL

PORTADA:
RICCARDO CECCHETTI


Sangre y Leche
: la existencia en dos palabras. Ludovico Travagli, un niño introvertido, criado en el campo, se encuentra trasplantado en una gran ciudad por varias vicisitudes familiares. La vida de Ludovico está marcada por algunos eventos dramáticos, y desde uno de ellos comenzará una narración en espiral, que pasará por momentos cruciales de su existencia. Hablará su deseo de emerger para escapar de un territorio, de una manera de pensar, e incluso de su nombre. Sangre y Leche afronta el tema de la falta de comunicación, no solo entre las diferentes generaciones, sino en un sentido más amplio, también entre todas las personas, revirtiendo el papel tradicional de la familia en el arquetipo del lugar del desencuentro.

Eugenio Di Donato (1976) crece en Castelli, un pequeño pueblo en los Apeninos de los Abruzos. Después de licenciarse se mudó a Milán. Se graduó en ingeniería, obtuvo un doctorado y durante años investigó la física de la materia y la arquitectura de las moléculas. En 2016 decide dedicarse a tiempo completo a la escritura.

«Por ahora, escribo, me concentro en las palabras. Sobre el sentido que revelan. Sobre la historia de un padre, un campesino que trabaja la tierra, hijo de unos padres que habían trabajado la tierra toda la vida, y que levanta la mirada y ve en el hijo, demasiado alto y con los pies y las manos demasiado grandes, un físico no apto para el trabajo en el campo. Y por primera vez, en la cadena de padres e hijos, renuncia a perpetuarla y le ofrece otra posibilidad. Mi madre me empujó fuera de casa, actuó como ese padre, incluso hizo más, usó su fuerza para que no volviese. Rompió la tradición».