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30 November 2023

TECNOCRAZIA - Salvatore Capolupo



COPERTINA: JAVIER ESCRIBANO

Il nostro smartphone ci spia? Abbiamo il dubbio, ma continuiamo a rimanere connessi. L’universalizzazione delle tecnologie è un dato di fatto, ed è diventata un’occasione per le aziende produttrici per imporre le proprie regole. Eppure su internet, più che capire a fondo la realtà, è più importante dire la nostra, preoccuparcene e sentire come la pensano gli altri, in un dilagare di "opinionanismo", una via di mezzo tra onanismo e opinionismo per cui: «qualsiasi idea tu abbia, va bene per internet!». 

Tecnocrazia è un saggio sul potere delle nuove tecnologie, quello che esercitano sulle nostre vite quotidiane, a partire da un “acconsento”. App sempre più evolute e social network sono entrati pervasivamente nelle nostre vite, condizionandole oltre misura. È un sogno che diventa un incubo e viceversa, per cui è quasi impossibile stabilire con certezza chi siano i buoni e chi i cattivi. Internet ha finito per indurre e mettere in circolo non solo comodità e conoscenza, ma anche fake news, paure recondite e bias cognitivi condizionanti, in grado di generare vere e proprie superstizioni digitali.

Salvatore Capolupo (1979, Vibo Valentia) è un ingegnere informatico, consulente, blogger e docente di scuola secondaria, oltre che appassionato attore e factotum teatrale. Immerso nel contesto di internet fin dai suoi albori, gestisce vari blog su nuove tecnologie, finanza e cinema, tra cui lipercubo.it. Nel 2021 ha pubblicato Tecnofobia, il suo primo libro.



03 January 2022

TECNOFOBIA di Salvatore Capolupo su LA LETTRICE ERRANTE (Instagram)

 



Da risorse per la democraticizzazione della società e facilitatori della conoscenza a strumenti di controllo e manipolatori della realtà dei fatti, le tecnologie e internet hanno stravolto - e continuano a farlo - il nostro quotidiano, con ripercussioni su ogni campo.
Se da un lato i vantaggi derivanti dall'uso delle tecnologie sono universalmente riconosciuti, dall'altro lato esistono aspetti oscuri che destano preoccupazione, diffidenza o addirittura paura.

Se è vero che i social media, ad esempio, permettono di avvicinare persone tra loro fisicamente lontane, è altrettanto vero che spesso creano distanze enormi anche tra soggetti vicini.
Inoltre, se è comprensibile sentirsi liberi nella rete di muoversi e agire senza restrizioni o limiti, bisogna anche considerare che questa anarchia è solo apparente, dal momento che esistono regole e polices che si accettano continuamente, senza prenderne davvero coscienza (dal momento che quasi mai vengono lette).

Tale libertà, poi, non può assolutamente giustificare la "shitstorm" (letteralmente, "tempesta di merda") che attanaglia il web e a cui si fa ricorso per screditare persone, ideologie, categorie senza possibilità di redenzione. La parola "troll" è usata proprio per identificare colui che provoca in rete, destabilizzando equilibri, alzando i toni, scaturendo reazioni forti.
L'ambizione di ottenere l'approvazione degli altri users, tramite like, è tacita ma diffusa e influenza le dinamiche di tutti tanto da alimentare le fake news che, per superficialità dei lettori pigri, prendono piede facilmente.

Oltre alla libertà, anche la gratuità dei servizi della rete è solo un'illusione, se si pensa alla proliferazione di marketing, a cui gli users sono sottoposti continuamente!
Infine, per gli effetti sociali e fisici che provoca la dipendenza da internet, essa viene trattata al pari delle dipendenze da sostanze stupefacenti, alcol e tabacco. Insomma, un pericolo non indifferente.
Salvatore Capolupo, nel suo "Tecnofobia", mette ben in evidenza le ragioni di chi teme internet e che tenta di vincerlo, invano, evitandolo. Per aprire un po' gli occhi, bisogna leggerlo! Un'altra perla edita da El Doctor Sax!


 La Lettrice Errante





29 November 2021

TECNOFOBIA - Salvatore Capolupo

COPERTINA
MARCO DE LUCA


Hai mai avuto paura di usare i social network? Forse temevi un virus informatico, una shitstorm o un troll: minacce in grado di rubarti i dati, ricattarti o invadere la tua privacy. Un troll, del resto, è uno dei più temuti attori del cyberspazio, ma è anche l’unico in grado di “bucare” la nostra bolla di auto-referenzialità e narcisismo.


I social network si sono svelati, anno dopo anno, per ciò che erano: non lo strumento paritario e democratico che alcuni avevano immaginato, bensì qualcosa di più simile ad un coltello multi-uso, con cui puoi fare qualcosa di utile o ferirti con quasi la stessa probabilità. Nel frattempo - e in misura accentuata dal 2020 - questi strumenti continuano a martellarci, alienarci o venderci qualcosa. Nel mondo digitale si registrano sempre più frequenti incursioni black hat in stile Kevin Mitnick, sussurrando alle nostre coscienze le profezie di Cronenberg e Ballard. A questo punto, forse, non rimane che prendere spunto dal know how, dall’astuzia e dalla costruttiva diffidenza dei più grandi hacker.

Tecnofobia tratta le nuove tecnologie in modo semplice e divulgativo, ispirandosi ai casi più famosi di trolling e hacking della storia.

Salvatore Capolupo (1979, Vibo Valentia) è un ingegnere informatico, consulente, blogger e formatore, oltre che appassionato attore e factotum teatrale. Immerso nel contesto di internet fin dai suoi albori, collabora con varie realtà digitali e startup, da molto prima che “lavorare da casa” diventasse pop. Esperto di tecnologie open source, è da sempre incuriosito dai risvolti pratici delle applicazioni e da come la tecnologia si innesti nella società in cui viviamo. Gestisce vari blog su argomento tecnologico, finanziario e cinematografico, tra cui lipercubo.it. Tecnofobia è il suo primo libro.