25 November 2017

LIBRO ROTTO - Luca Buoncristiano



 PREFAZIONE DI
SANDRO VERONESI 
+
 IL LIBRO ROTTO 
SECONDO DON MAZEL 
DI MAURO APRILE ZANETTI

Joe Rotto è l’archetipo del più cattivo dei salesmen, uno spacciatore di peccati che vende di tutto: armi, droghe, esplosivi, cadillac e cacciabombardieri. I suoi clienti vanno dai più miserabili alle celebrities d’America. “Il mondo è fatto di dipendenze, ed io sono qui per questo” è il suo adagio. La storia ha inizio quando si trova nella discoteca più in voga della città, per curare i suoi affari assieme al fedele cagnetto Sid, e decide di fare una telefonata per recuperare un debito non ancora saldato dal Re del pop in persona: Michael Jackson, minacciandolo di prendersi la sua amata Neverland. Da questo momento in poi, il viaggio di Joe e Sid verso la Città degli Angeli, si tramuterà in una vertigionosa discesa nei più reconditi angoli del mondo Rotto. 





"Joe Rotto inizia dentro ognuno di noi" 
(Sandro Veronesi) 

"Finalmente la verità su Michael Jackson" 
(Mick Jagger) 

“In Rotto non ci sono eventi, sei tu piuttosto l’evento perché sei in quello che accade con vergogna” 
(Mauro Aprile Zanetti) 

"Rotto, American Beauty!" 
(Kevin Spacey)










22 November 2017

06 November 2017

L'ALCIBIADE FANCIULLO A SCOLA - Antonio Rocco


Questo libretto satirico è un vero e proprio scherzo letterario pubblicato per la prima volta nel 1652, in ambienti culturali che orbitavano intorno all’Accademia degli Incogniti di Venezia. Dal momento della sua riscoperta, avvenuta nell’Ottocento l’Alcibiade fanciullo a scola, divenne oggetto di numerose interpretazioni critiche: parodia licenziosa dei testi classici sull’amore socratico; divertissement di un intellettuale ateo e annoiato, satira di costume rivolta contro i professori universitari suoi contemporanei o testo erotico? L’opera è considerata oggi un classico di storia dell’omosessualità e di storia del dissenso religioso. All’interno de l’Alcibiade, Antonio Rocco mette in scena un pericoloso e paradossale capovolgimento della morale tradizionale: operazione apparentemente satirica e quasi burlesca, ma di gusto tipicamente libertino. Lo fa intervenendo sul paradigma maestro/allievo, codificato nel topos culturale e letterario della pederastia nella cultura dell’Antica Grecia. Ribaltando il Simposio di Platone, a cui l’opera s’ispira dichiaratamente, l’autore attribuisce all’allievo Alcibiade la parte del sedotto, mentre lascia quella del seduttore al maestro Filotimo, il quale mirava a ottenere il consenso sessuale dell’allievo, sostenendo un surreale encomio della pederastia e della sodomia.



Antonio Rocco rappresentò una delle voci più anticonformiste dell’ambiente filosofico e anticlericale della Repubblica di Venezia. Nato a Scurcola Marsicana (L’Aquila) nel 1586,prima di approdare in terra veneta perfezionò i suoi studi a Roma e a Perugia; giunto infine a Padova, entrò in contatto con la filosofia dell’aristotelismo eterodosso di stampo naturalistico. Si introdusse, fin dal suo arrivo a Venezia, negli ambienti accademici della Repubblica di Venezia. Fu un intellettuale legato al libertinismo e all'Aristotelismo eretico. Di questa sua militanza filosofica è testimonianza soprattutto la sua strenua battaglia contro Galileo Galilei nel nome della visione aristotelica della scienza, anche se allo stesso tempo Rocco fu uno strenuo critico nei confronti dell’ortodossia cattolica. Secondo quanto si legge nelle Glorie degli Incogniti fu il professore di filosofia e di retorica di più di trecento studenti. Ridotto infine all’infermità, Antonio Rocco morì a Venezia nel 1653.







VALENCIA WALLS & WORDS - Pamela Vargas (Coedición Pam & Uma Vlc)

ESPAÑOL - ENGLISH

Desde la sinergia entre Pam (photos & design), Uma Valencia (Urban Museum of Arts) y El Doctor Sax nace el proyecto editorial de Pamela Vargas: "Valencia Walls & Words", una muestra fotográfica sobre los muros y el arte urbano del centro de Valencia. Texturas y colores inmortalizados en imágenes tomadas entre los años 2015 y 2017. Las imágenes van unidas a citas de grandes pensadores de la historia en donde se busca hacer una unión entre la reflexión y la expresión urbana. Un viaje visual por el barrio más antiguo y colorido de Valencia amenizado por frases de personajes con los que nos hubiera gustado dar un paseo por estas callejuelas, por este museo de arte urbano al aire libre: el Barrio del Carmen!











30 September 2017

24 September 2017

SAGGIO SULL'ARTE CONTEMPORANEA L'INISMO - Eugenio Giannì



Eugenio Giannì, estetologo e teorico dell’arte, aderì all’Inismo, movimento internazionale d’avanguardia, nel settembre 1990. Docente di Teoria della comunicazione visiva presso l’Istituto Statale d’Arte di Arezzo, di Estetologia presso lo Studio Paolino Internazionale della Comunicazione Sociale (SPICS) e nell’Università Pontificia di Roma, è autore di numerose pubblicazioni tra cui “Estetologia del colore. La dinamica del movimento nell’arte “e "Nuovi linguaggi delle poetiche visive contemporanee: l'INIsmo”. 

Nel 1980 L’Internazionale Novatrice Infinitesimale si affaccia alla luce del sole. In quell’anno, contrariamente a quanto è accaduto ai movimenti dopo le grandi avanguardie storiche, non solo riesce a superare gradualmente e brillantemente le sue fasi iniziali, ma sostanzia il movimento come la quarta avanguardia dopo Futurismo, Dadaismo e Surrealismo. La ragione si annida nella consapevolezza che qualora s’intenda ribaltare la cultura, la rivoluzione deve essere innovativa e permanente: non una rivoluzione come mutamento della ricerca, arte del non-senso o atteggiamento ideologico eversivo, ma una rivoluzione come innovazione del sapere e abolizione dei settori operativi. L'Inismo è un’avanguardia che, anticipando le esperienze di fine secolo, trasforma l’arte del fare in arte della vita.









24 July 2017

CUENTOS DE UN BEBEDOR DE ÉTER - Jean Lorrain

TRADUCCIÓN: DANI CASQUERO SOLER Y GABRIELE NERO




Los “Cuentos de un bebedor de éter” son alucinaciones, donde como en un baile de máscaras se mezclan pesadillas y miedos con la bohème de París, en la cumbre de la Belle Époque. Este libro de relatos breves sobre la "eteromanía", refleja las características básicas de la obra de Lorrain: pesimismo, permisividad, comprensión del vicio y compulsiva búsqueda de "paraísos artificiales", enmarcadas en una visión fantástica de la vida.

Jean Lorrain (Fécamp, 9 de agosto 1855- París 30 de junio 1906). “Pintor complaciente de ebriedad y perversiones” como lo describe el Grand Larousse Encyclopédique, Jean Lorrain (nacido Paul Duval) fue poeta, cuentista, novelista y eteromaníaco. Nacido en Fécamp en 1855, nunca pudo conocer a Charles Swinburne, quien vivía en la región, pero sí fascinarse por su vida excéntrica, de la que circulaban distintas anécdotas. Instalado en París (más precisamente en Montmartre), logró que su padre aceptara su vocación para las letras, a condición de que escribiera bajo seudónimo como Baudelaire y Monsieur La Putaine. Su homosexualidad fue descarada, excéntrica y casi militante.

«Al bajar la escalera del palacio, ella se cruzó con grandes sombras que subían en sentido contrario: eran formas de caballeros con cascos, damas con capirotes y monjes con capuchas; también había entre ellos prelados con mitras, lansquenetes y pajes; el perfil de los morriones, de las banderas y las lanzas destacaba en negro sobre la alta tapicería, pero no eran más que sombras y no hacían ningún ruido. Gerda se detuvo, no atreviéndose a dar otro paso ante ese cortejo silencioso.  “No temas” graznó el cuervo posado sobre su hombro, “son más vacíos que el humo, son los Sueños; en cuanto se apagan las luces, todas las noches invaden el palacio”».
Jean Lorrain






22 July 2017

22 May 2017

12 May 2017

JOHN BARLEYCORN - Jack London

La vita di Jack London (San Francisco 12 gennaio 1876 - Glen Ellen 22 novembre 1916) fu di per sé la realizzazione dell’american dream. Figlio di contadini di origini irlandesi, durante l’infanzia alternò la scuola, al lavoro di strillone, al contrabbando sui pescherecci di ostriche. Da ragazzo vinse un premio per un articolo in un concorso giornalistico, ma prima di conoscere il successo lavorò in fabbrica, s’imbarcò come marinaio, fu un agitatore politico, esploratore, pescatore, giornalista, fu sempre un lettore compulsivo e infine scrittore di fama internazionale. Fu Borges a riconoscere l’enorme valore letterario e narrativo di London rivalutando i suoi tre grandi romanzi: Il vagabondo delle stelle, Martin Eden e John Barleycorn, appunto. Già, non potremmo tracciare un profilo completo di Jack London senza parlare del suo amico John Barleycorn, ovvero lo spirito dell’alcol secondo la tradizione popolare americana. In questo libro infatti lo scrittore californiano ci presenta uno sguardo umano e sincero sulle sue esperienze con l’alcol. Non ci fornisce un giudizio moralistico sull’alcol, ne descrive le connotazioni romantiche, quelle divertenti, ma soprattutto quelle drammatiche, quelle di totale malessere fisico e spirituale. London si interroga su quale siano i motivi che spingano le persone migliori, quelle più interessanti, a buttarsi tra le braccia di John Barleycorn. Ogni capitolo è un incontro con questo misterioso personaggio, un’avventura bagnata di whiskey, birra e accompagnata dalla corrosiva sincerità di Jack London, scrittore di vita.

«Dio mi salvi dalle persone che non hanno questo fuoco interiore, i freddi di cuore e i corti di testa, quelli che non fumano, che non bevono, che non bestemmiano, quelli che non fanno mai nulla di coraggioso, rischioso, fuori dagli schemi, perché la loro debole essenza non ha mai un fremito di vita che spinga oltre i propri limiti, ad osare. Questi non li incontri mai al saloon, non li trovi a battersi per le cause perdute, non a far faville sui sentieri dell'avventura, non ad amare alla follia. (…)Per questo accuso John Barleycorn. Sono proprio questi, i tipi in gamba, i degni, quelli che hanno l’unica debolezza nell’avere troppa forza, troppo spirito, fuoco e fiamme, sono loro, angeli caduti che lui adesca e porta alla rovina»
Jack London