30 November 2023

TECNOCRAZIA - Salvatore Capolupo



COPERTINA: JAVIER ESCRIBANO

Il nostro smartphone ci spia? Abbiamo il dubbio, ma continuiamo a rimanere connessi. L’universalizzazione delle tecnologie è un dato di fatto, ed è diventata un’occasione per le aziende produttrici per imporre le proprie regole. Eppure su internet, più che capire a fondo la realtà, è più importante dire la nostra, preoccuparcene e sentire come la pensano gli altri, in un dilagare di "opinionanismo", una via di mezzo tra onanismo e opinionismo per cui: «qualsiasi idea tu abbia, va bene per internet!». 

Tecnocrazia è un saggio sul potere delle nuove tecnologie, quello che esercitano sulle nostre vite quotidiane, a partire da un “acconsento”. App sempre più evolute e social network sono entrati pervasivamente nelle nostre vite, condizionandole oltre misura. È un sogno che diventa un incubo e viceversa, per cui è quasi impossibile stabilire con certezza chi siano i buoni e chi i cattivi. Internet ha finito per indurre e mettere in circolo non solo comodità e conoscenza, ma anche fake news, paure recondite e bias cognitivi condizionanti, in grado di generare vere e proprie superstizioni digitali.

Salvatore Capolupo (1979, Vibo Valentia) è un ingegnere informatico, consulente, blogger e docente di scuola secondaria, oltre che appassionato attore e factotum teatrale. Immerso nel contesto di internet fin dai suoi albori, gestisce vari blog su nuove tecnologie, finanza e cinema, tra cui lipercubo.it. Nel 2021 ha pubblicato Tecnofobia, il suo primo libro.



17 November 2023

LA BUFERA È IL MIO VIOLINO: L'ULTIMA NOTTE DI ESENIN - Pierpaolo Capovilla, Luca Moccafighe, Paki Zennaro

 

Sergej Esenin, nato nel 1895 in un villaggio delle campagne di Ryazan, è stato un poeta che ha saputo catturare l'anima russa con la sua poesia intrisa di malinconia e disillusione, riflesso della sua tormentata esistenza. La sua abilità nel dipingere immagini vivide e commoventi attraverso le parole ha conquistato il cuore di molti lettori, rendendolo una figura iconica della letteratura russa del XX secolo. Tuttavia, dietro la bellezza dei suoi versi si celava una profonda sofferenza interiore, che si rifletteva nelle disperazione e nella nostalgia presenti nelle sue poesie. Il suo corpo esanime fu ritrovato la mattina del 28 dicembre del 1925, impiccato con la cinghia di una valigia ai tubi del riscaldamento, con un profondo taglio sul braccio destro al di sopra del gomito e un livido sotto l'occhio sinistro. La sua morte prematura ha aggiunto un'ulteriore dimensione di tragedia alla sua biografia, lasciando il racconto delle ultime ore del poeta avvolte nel mistero.

Proprio dalle ultime ore di vita di Esenin hanno preso spunto Capovilla, Moccafighe e Zennaro, per quello che è a tutti gli effetti un progetto sinergico e sinestetico capace di riunire poesia, teatro, musica e letteratura. La bufera è il mio violino: L'ultima notte di Esenin è infatti un dramma per sola voce scritto da Luca Moccafighe, interpretato da Pierpaolo Capovilla e musicato da Paki Zennaro, in cui si ripercorrono le ultime ore di vita del grande poeta russo, mescolando i suoi versi, i suoi numerosi amori e i suoi ricordi sia dolci che amari. Il volume infatti è corredato da un file multimediale che arricchisce l’esperienza del lettore dandogli accesso all’audio della lettura musicata, interpretata da Pierpaolo Capovilla, a ricordarci la grandezza della poesia russa e il dramma di un uomo dotato di una personalità complessa.

PIERPAOLO CAPOVILLA: una delle voci più importanti della musica alternativa italiana, grazie a Il Teatro degli Orrori prima, e l'attuale gruppo de I Cattivi Maestri, è anche performer dal vivo di successo di testi di Pasolini, Majakovskij e Artaud.

LUCA MOCCAFIGHE: autore di saggi come quello su Benjamin Fondane, e romanzi quali Ombra mai fu e Camera Oscura, ha tradotto anche scrittori come Jack London, Georg Buchner e Aleister Crowley.

PAKI ZENNARO: musicista poliforme, autore di colonne sonore di film quali Piccolo sole. Vita e morte di Henri Crolla e L'uomo segreto.


20 October 2023

FANTIANA2 - Escritos sobre John Fante seleccionados por Eduardo Margaretto

PORTADA:
RICCARDO CECCHETTI


A distancia de 3 años de la primera salida editorial, ve la luz este segundo volumen de Fantiana, cuyo principal objetivo es adentrarse en los múltiples registros, vitales y narrativos, del escritor italoamericano: el profundo sufrimiento de los inmigrantes italianos en el sueño americano, el deseo desesperado de convertirse en escritor, el absurdo de ser guionista de éxito en Hollywood, la reivindicación de la literatura por encima de cualquier cosa. Todo a través de ensayos, pensamientos, análisis o reflexiones de escritores, guionistas, traductores, periodistas, pintores, libreros o simplemente fan-tianos. Como escribe en la introducción a este volumen Eduardo Margaretto: «echando ahora la vista atrás, tenía la pinta [Fantiana] de acabar en uno de esos cajones fantianos donde se quedaron tantas ideas grandiosas. Pero no, para bien o para mal, no ha sido así. […] Eso sí, como dice siempre Gabriele Nero, editor que confió desde el primer día en esta historia: ¡Nos vemos en la próxima Fantiana!».

Los escritos sobre John Fante han sido seleccionados y traducidos al castellano por Eduardo Margaretto. Este primer volumen incluye los textos de: Gianni Paoletti, Ambra Simeone, Juttanova, Pilar Romera, Carlos Blázquez, Giorgio Santangelo, Davide Potente, Eduardo Sánchez, Eduardo Margaretto, Edgardo L. Maestro, Fabrizio Cocina, Gabriele Nero, Matthew Licht, David Gutiérrez, Miquel Reverté, Chiara Ruggiero, Rafa Aranda, Edu Ibáñez.



25 September 2023

CONTRA LA CARROÑA POÉTICA SUBVENCIONADA - por Rafael Becerra

 




Tengo un sueño persistente, obsesivo, y lo peor, real. La poesía pierde la calle secuestrada por burócratas, por andróginos cerebrales que creen dominar un arte que se escapa entre los dedos de los que se jactan de ser lo que no son. Un ejército de junta letras, de pega versos, se arremolina alrededor de las instituciones olisqueando culos de consejeros, concejales, y diputados. Buscan la caricia en la cabeza que les abra la puerta de la subvención, del certamen, de su pestilente propuesta apoyadas por instituciones a los que la palabra cultura les parece una catedral llena de humedades que rellenan con poliespan y luces creyendo que ofrecen la palabra y el arte al pueblo.

Y el pueblo se lo cree.

Someten su pensamiento y se someten a la moda, a la vertiente, a la novedad ovillada en caramelo podrido que confunde el camino. No es cosa fácil escribir un poema, ni pintar un cuadro, ni sufrir el proceso de cualquier creación, si dejamos en manos mediocres estas cuestiones corremos el riesgo de claudicar nuestra libertad. La poesía por mucho que lo pretendan no tiene hogar, y mucho menos institución apolillada que la abandere. La poesía es libre y se manifiesta en los lugares y personas más insospechadas, es susurro, es luz y oscuridad, es guarida y prisión, es muerte y es vida, y por lo tanto impredecible e insobornable. No se crean todo lo que escuchan, sobre todo si es ofrecido en bandeja de plata, su mirada limpia es fundamental, búsquela en la calle, en los ancianos, en los niños, en la podredumbre o en la belleza básica, pero no pretenda encontrarla en festivales plagados y organizados por camarillas de aprovechados que no saben ni sabrán, por muchos libros que escriban, de lo que están hablando.

Las personas que amamos el verso libre de ataduras, profundo, espontáneo, flamígero y luminoso, negamos y manifestamos nuestra repulsa frente a los apesebrados rebaños de adalides culturales, funcionarios que pretenden prender la belleza sin saber que forma tiene, que encabezan reuniones y organizan festivales a costa del dinero público con el fin de vivir del cuento, aparentando unos conocimientos que no tienen y una sensibilidad de la que carecen. Son doctos en mediocridad, panfletarios con las tripas llenas de gases que es donde modelan sus inmundicias literarias que son celebradas por sus mecenas que encumbran a sus pupilos con un coro de rebuznos.

El poema es indómito y salvaje, asalta tu sueño, te aborda como un pirata en el océano, o te abruma como una lluvia de estrellas. Sus dominios son la vida y la muerte, la oscuridad y la luz, lo inexplicable y lo sublime, pero, sobre todo, se encuentra a años luz de los cuadernos de la ambición y de los falsos poetas que solo sueñan con el reconocimiento, una cuadra caliente y el morral lleno de cereal.

Rafael Becerra


23 June 2023

UNA SVASTICA SUL VISO di Luca Buoncristiano su ELEONORASIRA - di Eleonora Siracusa (Instagram)

 



Credo sia stato Umberto Eco a dire che, mentre le verità scientifiche possono sempre essere messe in dubbio, e devono essere continuamente verificate, le verità romanzesche offrono un modello di verità incontrovertibile; ci penso sempre a quest’idea, mi piace molto, e ci ho pensato vieppiù leggendo Una svastica sul viso: perché qui @lucabuoncristiano “ruba” Charles Manson al mondo per consegnarlo alla verità della sua finzione letteraria.
E nella verità del mondo di sotto - di quella romanzesca - non conta nell’anima di chi scavi, conta solo che tu sappia farlo.
Ho ucciso qualcuno?

(La mia precedente recensione su un libro dello stesso autore la trovate indietro nel mio profilo e voi direte: “‘sti cazzi!”, ma io ve la segnalo lo stesso perché dovete comprare i libri di @eldoctorsax, i quali hanno anche ottime copertine soft touch che piacciono ai gatti)


16 May 2023

12 May 2023

CAMERA OSCURA - Luca Moccafighe



 COPERTINA:

RICCARDO CECCHETTI E SIMONA CAPRIOLI


Lo smarrimento non sempre ha un'accezione positiva, può invece rivelarsi fatale: è quanto accade ai protagonisti delle due vicende qui raccontate, solo in apparenza distanti nei luoghi e nel tempo. Quando l'abisso non solo ci sta guardando, ma forse ci sta venendo incontro. 

Il libro si compone di due racconti, entrambi ci svelano la storia dei protagonisti soprattutto attraverso le loro lotte. Il primo cerca di arrivare al lavoro mentre continua a perdersi per la città in una serie di inconvenienti che sembrano non farlo arrivare mai. Il secondo, un parroco di campagna, vive uno smarrimento che assume maggiormente i connotati della ricerca interiore. Il lettore di Camera Oscura viene trascinato in una serie di accadimenti che sviano continuamente i protagonisti dai loro obiettivi. Sono così i personaggi di Moccafighe, in lotta tra il libero arbitrio e il sentirsi in balìa degli eventi.

Luca Moccafighe, nato nel 1969 a Torino, ha pubblicato saggi su Jeff Buckley, Dario Fo, Nick Cave, ha tradotto Jack London, Georg Buchner, Aleister Crowley e Lawrence Ferlinghetti. Il suo ritratto romanzato di Benjamin Fondane è stato selezionato come libro del giorno dalla redazione di Qui Comincia, Rai Radio3. Nel 2020 ha pubblicato Ombra mai fu, la sua prima prova di narrativa pura