12 June 2021

#7 PRETA. LEGGERE DOVE NON SI LEGGE - di Gaia Russo Frattasi e Eugenio Di Donato



In viaggio con Sangue e Latte, di Gaia Russo Frattasi ed Eugenio Di Donato un racconto tra Abruzzo, Lazio e Marche in 12 tappe.

A Preta non c’ero mai stato. Ci arriviamo passando per Campotosto, un paese che non esiste più. Circumnavighiamo il lago omonimo e arriviamo a Mascione. Passiamo per Capitignano e Monte Reale che con il suo nome e l’immenso viale alberato evoca grandi città reali come Torino e Caserta.
È tardi, il sole è sceso da un pezzo e Montereale è quasi deserta. Lungo il viale è aperta una rosticceria. Beviamo una birra e sgranocchiamo delle crocchette di patate appena sfornate. Di fronte a noi tre signore chiacchierano nella frescura della sera. Rifocillati continuiamo il giro quando ci coglie intenso l’odore del pane. Esplode da dietro le mura di una grossa casa in pietra, si infila potente nelle narici, riempie l’aria e corre giù lungo la via.

È il forno del paese, il forno del territorio, da qui parte il pane per i comuni in basso lungo la vallata, per il centro commerciale. Perfino per L’Aquila.

Siamo ancora stregati dal profumo del pane quando da un vicolo spunta un signore con una sedia. Si siede all’angolo con la casa del forno. Aspetta la figlia che arriva con l’ultima Corriera. Sono quasi le undici. Tutti i giorni la figlia va a Roma e torna indietro. Due ore e mezza ad andare due ore e mezza a tornare.

Il signore guarda lungo il viale deserto, guarda la piazza in fondo dove adesso sarà arrivato l’odore del pane e dove sosterà la corriera. Tra tre quarti d’ora scenderà sua figlia. Ha gli occhi vacui.

Montereale è a pochi chilometri da Amatrice.

È stato tra i primi a partire quella notte. Il primo ad arrivare ad Amatrice dal lato di Monte Reale.

Era buio, l’illuminazione era saltata, e ci ha messo un po’ a capire che il paese non c’era più. Se n’è accorto quando i fari dell’automobile hanno illuminato le macerie. Quando si è dovuto fermare perché le case erano sulla strada.
Ha salvato diverse persone quella notte, il signore è un volontario della croce rossa. Hanno caricato sull’unica ambulanza tutte le persone che potevano. Quando hanno finito le garze hanno bendato i feriti con le magliette, sistemato i cadaveri come potevano uno accanto all’altro.

Gli si rompe la voce. Piange.

Non smette di piangere.

Racconta e ripete che nel buio, tra le macerie, ne è sicuro, ha calpestato i corpi di due bambine.

Se ne vergogna, quest’uomo che ha salvato la vita ad almeno dieci persone si vergogna.

Il signore si volta, ha riconosciuto il rombo della corriera, ci guarda e per la prima volta sorride. Si asciuga gli occhi e si ricompone.


LEGGERE DOVE NON SI LEGGE from Gaia on Vimeo.

0 comments:

Post a Comment