28 November 2020
25 November 2020
Recensione di Sangue e Latte - di Lavinia Stornaiuolo
“A furia di adattarmi mi ero snaturato”
Il punto esatto della presa di coscienza. Quello che arriva sempre nella vita, in un dato momento, forse il momento di maggiore improbabilità dell’esistenza. È lì che inizia il discorso.
Sangue e latte è una narrazione che si vuole sospesa, che si vuole doppia: profondamente radicata nel passato, nelle tradizioni, nel tempo ancestrale della superiorità dei ruoli e dei legami sociali, dei ritmi della terra e dei suoi profumi. È una narrazione che si vuole divisa, fra l’amore e il disagio, fra il sé sociale e il sé individuale.
Attraverso un movimento binario del racconto si tracciano molteplici dimensioni, mentre le stesse sortiscono i propri effetti in un gioco di cerchi concentrici in cui ogni riflessione, evento, ricordo, parola, inevitabilmente si inglobano vicendevolmente, costruendo le strade del protagonista, e tracciandone le vie interiori, sempre più intricate.
“Le cose dovevano essere perfette”
È qui che nasce la scissione interiore, nel cercare di definire la perfezione, di farne una misura del proprio mondo, quando invece la perfezione si rivela costantemente non esser tale, in tutte le sue forme. È la parola che svela, la parola che si offre come elemento sanatore. Ma è la stessa parola che svolge un duplice ruolo nella narrazione personale: affonda le radici nel tentativo inconscio di distruggerle, e nell’affondarle trova la forza per spingere oltre, verso una liberazione che ricombina gli aspetti dell’esistenza. La parola consente di non abbandonare il passato, ma al contempo esprime la profonda forza di fissare il passato, farne dipinto nella memoria, per poter riplasmare il presente, che è già futuro.
Sangue e latte è un manifesto della parola, nella misura in cui la stessa offre rinascita, oblio, ritorni. La parola come identità, capace di proiettare dentro per poi scaraventare fuori. Il discorso in cui ognuno può trovare le combinazioni attraverso le quali attribuire i sensi.
“Cominciare a interrogarsi su ciò che si vuole (...) Intensamente”
14 November 2020
13 November 2020
OMBRA MAI FU - Luca Moccafighe
Le ombre ci seguono, mute e silenziose, non chiedono nulla se non accompagnarci nel nostro cammino, ci accorgiamo di loro soltanto quando esse sono assenti, proprio come accade con tutte le cose buone della vita. Una vicenda grottesca con contorni drammatici, dove due fratelli si ritrovano a disputarsi un'ombra, in un tempo lontano nel quale i personaggi che si avvicendano compiono azioni e pronunciano concetti tutt'altro che superati anche ai giorni nostri, in un mondo che si evolve mutando soltanto di abito.
Luca Moccafighe, nato nel 1969 a Torino, ha pubblicato saggi su Jeff Buckley, Dario Fo, Nick Cave, ha tradotto Jack London, Georg Buchner e Aleister Crowley. Nel 2018, il suo ritratto romanzato di Benjamin Fondane è stato selezionato come libro del giorno dalla redazione di Qui Comincia, Rai Radio3. Ombra mai fu è la sua prima prova di narrativa pura.
«Veramente noi non sappiamo se la nostra malattia sia fisica o portata da chissà quale diavoleria… ecco in realtà riguarda la nostra ombra…»
«Che cosa?» rispose il medico guardandoli come se avessero pronunciato chissà quale stramberia.
«Sì, ecco» fu la risposta «noi due non abbiamo un’ombra per uno come tutte le persone, ne abbiamo una in due, questa sta esattamente a metà fra di noi e non siamo in grado di capire di chi sia, se sia mia o sua…»
11 November 2020
08 November 2020
29 October 2020
27 October 2020
16 October 2020
08 October 2020
27 September 2020
16 September 2020
08 September 2020
Destrología de Rafael Becerra Bernal - Reseñas de los lectores en Amazon
RECOMENDADO PARA GENTE QUE NO ESTÁ A GUSTO CON LO QUE LE HA TOCADO VIVIR
Libro de poesía vomitado desde las entrañas de su autor. Un regalo para la mente, desde el primer poema te das cuenta que no es un libro normal como los que pueblan las estanterías, es un libro visceral, narrado en algunos textos con una rabia nunca más contenida salida directamente de la mente y la mano de una persona amante de lo que hace.
Jose
LO RECOMIENDO TOTALMENTE
Simplemente, espectacular.
Eli
05 September 2020
04 September 2020
01 September 2020
29 August 2020
WILSON LO SVITATO di Mark Twain su LETTERE PAROLE E LIBRI (Instagram)
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"Ottobre: questo è uno dei mesi particolarmente pericolosi per investire in azioni. Altri mesi pericolosi sono Luglio, Gennaio, Settembre, Aprile, Novembre, Maggio, Marzo, Giugno, Dicembre, Agosto e Febbraio".
L’avvocato David Wilson decide di trasferirsi in una cittadina del Missouri per avviare la sua carriera, ma non ci riuscirà a causa di una battuta che gli costerà il soprannome di “Svitato” e una stramba reputazione. Wilson nella prima parte del romanzo non è il personaggio principale, infatti la storia si concentra su due bambini nati nello stesso giorno e scambiati in culla, i quali vivranno l’uno la vita dell’altro.
La strana passione di Wilson per le impronte digitali (tecnica investigativa innovativa per l’epoca) sarà poi fondamentale per sciogliere l’inganno e smascherare il ladro/assassino. In questo romanzo Mark Twain critica la società dell’800, evidenzia la terribile condizione di vita degli schiavi di colore, sottolinea l’intolleranza, i pettegolezzi e la chiusura mentale dei cittadini di Dawson’s Landing chiusi nel loro piccolo mondo in cui tramandano privilegi di generazione in generazione.
Il messaggio di questo libro è forte per quei tempi: le differenze razziali non esistono, sono l’ambiente circostante e le esperienze di vita a formare una persona, il suo carattere, la sua morale, la sua cultura.
28 August 2020
DESTROLOGÍA - Rafael Becerra Bernal
PORTADA DE
LA TAXIDERMISTA
Destrología: La particularísima visión de las cosas interpretadas por un poeta que se debate entre la angustia y el humor, entre la rabia y la risa. Una visión caleidoscópica sobre la realidad, sobre los deseos, sobre lo importante y lo banal, sobre lo bello y lo grotesco. Una mirada que no teme la imagen del espejo y nos la ofrece en su distorsiona y aceptada realidad. El autor, obsesivamente, permanece atento al espectáculo empeñado en desarmar el engaño, en mostrar la tramoya, la estructura de tantos mitos modernos pensados para mantenernos alejados de la más obvia verdad. Al mismo tiempo esa mirada febril se posa en lo pequeño, en lo oculto, en lo aparentemente simple, pero profundamente complejo, que nos muestra sutiles senderos que se internan en este hermoso y despiadado fenómeno que llamamos vivir.
Rafael Becerra Bernal (1968) Crece en Sevilla, pero antes de cumplir la mayoría de edad se marcha a Madrid, desde donde dedicará unos años a recorrer el país. Pasó largas temporadas en diferentes regiones de la península. Nómada impenitente, matador de brújulas y experto interprete de cruces de caminos. Ha ejercido incontables empleos. Autodidacta y lector contumaz, escribe en fanzines y publicaciones desde hace años. La poesía lo encontró herido y desamparado en 1995.
También es autor del poemario: Desafección.
27 August 2020
14 August 2020
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